Altitudine: m 250 s.l.m.
Superficie: km2 7
Distanza da Albenga: km 16
Abitanti:
- nel 1881 2190
- al 2017 625
Festa patronale:
15 Agosto - Santa Maria Assunta
Informazioni: Comune tel. 0182 761020
L'ipotesi romana è supportata dal ritrovamento di antiche mura e centurioni agricoli nei pressi della chiesa protoromanica di San Dalmazzo d'Arveglio.
Nei secoli XII e XIII, durante le plurisecolari cruente lotte tra i Clavesana ed il nuovo emergente "libero" comune di Albenga, la Castellania subì alcune amputazioni territoriali che ne dimezzarono l'ambito, limitandolo alle prime tre frazioni. Al 1236 risale la divisione del territorio fra le famiglie Cazulini di Albenga e i Del Carretto del ramo di Balestrino.
Arnasco seguì in tutti questi secoli le vicende delle altre comunità territorialmente vicine; feudo del Sacro Romano Impero sotto alla famiglia albenganese dei Costa legati al ramo Balestrino Del Carretto.
Solamente nel 1815, i due maggiori centri dell'ex Castellania acquisirono una propria indipendenza comunale: nel nuovo Comune di Arnasco rientrarono le frazioni di Bezzo e Menosio Sardegna.
Finalmente entrò a far parte della neocostituita provincia di Savona.
Visita al Borgo
Percorrendo la strada per giungere ad Arnasco, troviamo la sua prima Frazione (Bezzo) dove possiamo vedere il campanile dell'oratorio dei Santi Cosma e Damiano.
Più in alto, si intravvede il Castello dei Caulin di Bezzo ancora abitato.
Dal capoluogo Chiesa si vedono i ruderi del castello dei Del Carretto poco sopra l'abitato della località.
Ancora, nel fondo valle accanto al rio Arveglio, si possono vedere i resti della chiesa di San Damiano (X-XI secolo).
A Menosio troviamo, poco sopra all'abitato, la Torre di Davide (Ture de Davì). Eretta nel XVIII, presenta una struttura conica in pietra. Leggenda e tradizione affermano che è stata costruita da una persona sola: il pastore locale Davide Badoino, a conferma della capacità di costruire i muri a secco degli abitanti del luogo.
E di muri a secco dovettero costruirne molti, visto il terreno intensamente ulivato. Ancor a oggi gli abitanti sanno che, se pur non dipendono più solo dall'olivicoltura, buona parte che loda queste piante di particolare varietà Le Pignole che producono un ottimo olio extra vergine di oliva.