Altitudine: m 5 s.l.m.
Superficie: km2 4
Distanza da Imperia: km 43
Abitanti:
- nel 1881 2183
- al 2017 6970
Festa patronale:
16 Agosto - San Rocco
Informazioni: Comune tel. 0184 25521
Visita al Borgo
Tornati all'auto riprendiamo la discesa a valle finché incontriamo Vallecrosia, cui accediamo attraversando il ponticello a sinistra; parcheggiata l'auto allo slargo, superiamo il doppio lavatoio ospitato dal voltone che regge il soprastante sagrato, risalendo la rampa a sinistra (via Soprana) che ci porta alla settecentesca chiesa di Sant'Antonio, con statue di santi sulla facciata.
Proseguiamo a sinistra per via Soprana, superando a destra, in corrispondenza del primo archetto, il rigonfiamento nel muro sorretto da mensole che ospita il camino della casa; alla fine della via andiamo a sinistra e fatti pochi passi verso la fontanella alziamo gli occhi sulla costruzione alla nostra destra.
Si tratta di una torre di difesa dei turco-barbareschi molto deturpata dalla trasformazione in abitazione, che conserva in alto le mensole in pietra su cui poggiavano le caditoie e le feritoie quadrangolari ai lati.
Passando sotto il volto a fianco della torre raggiungiamo poco dopo la settecentesca chiesetta dell'Assunta, dal campaniletto triangolare tipico della vallata, con sediletti in mattoni nel piccolo slargo semicircolare che la fronteggia.
Da qui torniamo indietro seguendo la pavimentazione in mattoni; dopo l'incrocio con via Grossi prendiamo a sinistra e superate le finestre-porta al civico 78 e al civico 72 arriviamo in piazza Verdi, con bei sedili in pietra ai lati.
Inoltriamoci sotto l'alto archetto sulla destra, poi a sinistra e poi ancora a destra per via Chiesetta, passando lungo il lato destro della chiesa con colonna a capitello dorico che regge il rigonfiamento della cappella interna coperta a "ciappe" da cui torniamo all'auto.
Percorsi circa trecento metri di provinciale, in corrispondenza dell'altro ponticello possiamo vedere in mezzo ai campi alla nostra sinistra un'altra torre di difesa dei turco-barbareschi, oggi adibita ad abitazione.
Proseguendo in auto arriviamo dopo circa un chilometro al "Tempio-Museo della canzone", realizzato dal cantante Erio Tripodi in una intera vita di appassionato lavoro di raccolta di strumenti per la riproduzione sonora; da qui in meno di quattro chilometri la provinciale ci riporta alla via Aurelia.
Proseguendo sulla strada provinciale in direzione del mare si giunge ai Piani di Vallecrosia, dagli anni '20 del secolo scorso sede comunale.
Con l'arrivo della ferrovia alla fine del XIX secolo e con lo sviluppo della floricoltura la zona pianeggiante, dotata di una stazione ferroviaria, diventò un importante luogo di smercio e spedizione di fiori.
Fu quindi costruito un Mercato dei Fiori, prima all'aperto nei pressi della stazione ferroviaria, poi dotato di tettoia e quindi una grande struttura in cemento armato, pian piano crebbe l'abitato a pianta romana sull'asse portante della Via Aurelia.
In antichità, prima a causa dell'insalubrità dei terreni paludosi, poco redditizi per l'agricoltura, poi per le invasioni barbariche e saracene, quindi per quelle turco-barbaresche, la piana di Vallecrosia fu sempre scarsamente abitata se non per un nucleo formato nelle vicinanze del torrione cinquecentesco ora incluso nel giardino dell'istituto Religioso "Sant'Anna".
Era anche presente la Chiesetta di San Rocco, edificata addirittura sopra un tempietto romano dedicato ad Apollo sul tracciato dell'antica Via Julia Augusta, edificio religioso recentemente ristrutturato.
Sempre nella seconda metà del XIX secolo ai Piani incominciarono a svilupparsi varie comunità religiose, prima quella valdese, già presente sul territorio da secoli ma nel 1866 venne inaugurata una prima scuola gratuita e fondato un istituto con collegio, fabbricato che ora si chiama "Casa Valdese per la gioventù evangelica".
Nel 1876 arrivò ai Piani di Vallecrosia pure San Giovanni Bosco e s'impegnò per avviare, nelle vicinanze del Torrione, un'Opera Salesiana con una Chiesa, ora Santuario di Maria Ausiliatrice, con scuole maschili e femminili, poi con il tempo trasformatasi in due distinti Istituti retti dai Padri Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, con un cinema, un teatro, aule informatiche, campi sportivi e palestra.
Di fronte all'Opera Salesiana nel 1903 le Suore di San Martino di Digne fondarono l'Istituto Sant'Anna, diventata poi una scuola con collegio e dotata di un teatro.
Ultimo ordine religioso ad arrivare a Vallecrosia furono i Padri Somaschi nel 1962: s'insediarono in Villa Poggio Ponente sulla Via Romana e vi installarono una Comunità pedagogica per giovani con problemi comportamentali e scolastici.
Tra la fine degli anni '50 e '60 del secolo scorso l'impianto urbanistico si sviluppò considerevolmente con la costruzione di decine di alti palazzi e gli abitanti crebbero in maniera costante fino ai primi anni '80.
Vallecrosia oggi registra una popolazione residente di circa 6.800 persone che, insieme a quella di Vallecrosia Alta, fanno raggiungere alla cittadina i quasi 7.300 abitanti, inoltre sono presenti più di mille seconde case, soprattutto abitazioni di turisti del Nord Italia.
La cittadina possiede un chilometro di litorale con belle ed ampie spiagge pubbliche servite da cinque stabilimenti balneari.
Vallecrosia è una realtà turistica commerciale ancora legata alla floricoltura, soprattutto piante grasse ed orchidee, oggi si trova al centro di un comprensorio con un esteso lungomare ciclo-pedonabile, dal Porto di Ventimiglia a quello di Bordighera, una cittadina soprattutto rivolta alle esigenze delle famiglie e ben servita da servizi e mezzi di comunicazione.
Dopo queste considerazioni risaliamo la valle in direzione Soldano e ci fermiamo a San Biagio della Cima.