Altitudine: m 29 s.l.m.
Superficie: km2 16
Distanza da Albenga: km 7
Abitanti: nel 1881 1268 - al 2017 2703
Festa patronale: 26 Dicembre - Santo Stefano
Informazioni: Comune tel. 0182 582913
Per difendere il territorio dalle scorrerie dei marchesi di Clavesana, il Comune di Albenga, tra il 1250 e il 1288, diede vita ad alcuni borghi fortificati, tra cui Villanova, la cui fondazione venne deliberata il 7 dicembre del 1250.
Il piccolo centro sorse alla confluenza della Valle Arroscia con la Val Lerrone, su una lingua di terra naturalmente protetta dai due corsi d'acqua e in posizione strategica per il controllo delle vie di comunicazione.
Dai piccoli insediamenti delle campagne giunsero i primi abitanti che, trovata protezione all'interno delle mura, poterono dedicarsi meglio alle attività agricole. Villanova subì diverse devastazioni ad opera dei Clavesana, dei Doria e degli Spinola, ma rimase legata ad Albenga fino all'Istituzione Democratica Ligure per poi comparire, nel 1805, come uno dei comuni della Circoscrizione e, con un decreto regio del 1863, assumere il nome di Villanova d'Albenga.
Il borgo è racchiuso all'interno dell'antica cinta muraria pressoché integralmente conservata. Le mura si elevano fino a superare i sette metri di altezza e sono sormontate da merli guelfi.
Lungo il perimetro si ergono dieci imponenti torri di forme differenti, sei agli angoli del borgo e quattro in corrispondenza dei punti cardinali; le due poste agli estremi di Via Garibaldi hanno funzione di porta cittadina.
Un'unica via attraversa in senso orizzontale il paese e su di essa si aprono ortogonalmente dodici vicoli, creando isolati rettangolari.
In posizione centrale sorge l'antico pozzo medioevale: costruito successivamente alla fondazione del borgo, è rimasto in uso fino agli anni Trenta, fornendo acqua potabile a tutti gli abitanti di Villanova.
Visita al Borgo
La funzione di Villanova quale località difensiva e di riparo per gli abitanti della zona, spiega la sua posizione chiusa su tre lati dai torrenti Arroscia (nord ed est) e Lerrone (sud) e la successiva costruzione di mura e torri intorno al borgo.
Tale conformazione rendeva Villanova un baluardo difficilmente espugnabile da parte nemici provenienti dai feudi vicini dei Clavesana e dei Della Lengueglia.
Con l'atto di fondazione di Villanova d'Albenga si stabilisce anche la costruzione di mura di fortificazione intorno al borgo.
Le mura vengono costruite con ciottoli di fiume e sono innalzate per più di sette metri con un metro di spessore e uno sbalzo interno che permette di creare il camminamento per i giri di ronda.
Dal 1921 si delibera la demolizione di alcuni tratti pericolanti e l'apertura di varchi per un migliore accesso al borgo e una maggiore igiene.
Rimangono comunque visitabili nel centro storico, le dieci torri a pianta quadrata della cinta muraria che hanno tutte apertura vero l'interno del borgo e si dispongono su due piani. In origine era presente una undicesima torre che nel tempo è stata probabilmente inglobata all'interno dell'oratorio di San Giovanni Battista.
Il borgo si sviluppa lungo l'odierna Via Garibaldi, un asse centrale di circa 151 metri di lunghezza e 6 metri di larghezza, sul quale si apre uno slargo nel quale è situato il pozzo medievale: perpendicolari alla via centrale si aprono i vicoli laterali un tempo percorsi da un canale di scolo per le acque piovane.
Le case a schiera del borgo erano caratterizzate da terrazze scoperte chiamate "truvine" o logge coperte e internamente da un focolare ai cui lati si trovavano sedili in muratura.
Tutta questa struttura medioevale è comunque riscontrabile tutt'ora, giunti al centro del borgo il pozzo medievale è li a confermarci la storia di questo antico borgo. Fino agli anni '30 del XX secolo riforniva di acqua potabile gli abitanti di Villanova: di forma ellittica e in arenaria alveolata, sembra sia stato costruito verso la fine del 1200.
La parte superiore del sostegno della carrucola è un unico pezzo di ferro a forma di giogo ed è ornata di elementi a pigna.
I ganci laterali servivano da appoggio per il mestolo con cui si attingeva acqua dai secchi ovali in bronzo.
Villanova d'Albenga è famosa per la coltivazione delle violette; non a caso, un mazzo di violette è rappresentato nello stemma comunale proprio accanto alle torri e la cittadina è detta "Paese delle Violette".
La coltivazione di questo profumatissimo ed inconfondibile fiore viene tramandata dalla seconda metà del secolo scorso di generazione in generazione: di importazione francese, la coltura delle violette dà il meglio di sé grazie al particolare microclima che consente questa coltivazione di nicchia ed assicura un'eccezionale profumazione e durata del fiore (il periodo di fioritura inizia intorno al 20 di ottobre per terminare alla fine di marzo). A maggio e luglio, si tagliavano le foglie utilizzate nell'industria dei profumi.
La più suggestiva delle manifestazioni villanovesi è la processione del Venerdì Santo, durante la quale la statua del Cristo viene trasportata dagli uomini che la appoggiano sulle cosce e camminano a passo cadenzato; in chiesa si assiste poi al canto della Passione secondo una composizione trasmessa di generazione in generazione.
Il 24 giugno, per l'infiorata di San Giovanni, tutto il paese viene addobbato di frasche e rami fioriti.
Le serate estive sono animate dalla Sagra dei Caruggi, in cui si possono gustare le specialità tipiche del nostro entroterra, e la caratteristica Rievocazione Storica.