Diano Marina

Altitudine: m 2 s.l.m.

Superficie: km2 27

Distanza da Imperia: km 6

Abitanti: nel 1881 2246 - al 2017 5972

Festa patronale: 16 Luglio - Madonna del Carmine

Informazioni: Comune tel. 0183 490224


Abitata fin dal VII secolo a.C. da un insediamento di Liguri autoctoni testimoniato dai reperti esposti nel locale Museo della Communitas Diani, la zona venne battezzata col nome di "Lucus Bormani" (dal nome del dio ligure Borman qui venerato) dai Romani che vi fondarono una "mansio", poi integrata dal primitivo villaggio di pescatori.

Tracce dell'insediamento romano dono tutt'ora presenti.

Le ricorrenti incursioni dei Saraceni indussero i dianesi ad abbandonare la piana sul mare, troppo esposta, e a rifugiarsi sulla più sicura collina fondando Diano Castello.

Feudo dei marchesi di Clavesana, Diano Marina se ne riscatta eleggendo Consoli propri, per passare nel 1228 sotto la Repubblica di Genova cui resterà da allora sempre soggetta.

Visita al Borgo

Ricostruito sotto la guida dell'ingegnere Giacomo Pisani dopo il terremoto del 1887 che lo danneggiò pesantemente, l'abitato di Diano Marina non conserva costruzioni significative del suo illustre passato.

In corrispondenza dei giardini pubblici a metà del rettifilo della via Aurelia che fiancheggia la passeggiata a mare sorge il Palazzo del Parco, sede della Biblioteca e del Museo Civico che espone reperti paleontologici, romani e risorgimentali.

Nel Museo una sala è dedicata alla paleontologia con una raccolta di fossili; nelle sale riservate all'archeologia sono esposti reperti di uno stanziamento anteriore al 500 a.C., con la ricostruzione di un focolare e materiale proveniente da tombe preromane; in un'altra sala sono raccolti reperti d'epoca napoleonica, ed infine nell'ultima documenti risorgimentali, particolarmente significativi in quanto direttamente derivanti dal lascito di Andrea Rossi, il dianese pilota della spedizione dei Mille.

Se il Museo offre un significativo spaccato della storia dianese, non è da meno il Dolium che si trova però nell'atrio del moderno palazzo municipale nella centrale piazza Martiri della Libertà: recuperato dal relitto della nave oneraria romana che giace sul fondo del mare nel golfo di Diano Marina.

Si tratta di enormi contenitori in terracotta di forma tondeggiante, dal diametro di quasi due metri e dalla capacità di oltre tremila litri; altri "container" di forma oblunga, alti altrettanto ma dal diametro di circa un metro per una capacità di milleduecento litri, erano a bordo (come anche le numerose anfore in parte recuperate) inseriti negli spazi vuoti tra i contenitori più grandi per completare lo stivaggio del carico.

Ripresa l'auto prendiamo la prima a destra raggiungendo così la zona di "Prato fiorito" dove tra la linea ferroviaria ed il campo sportivo sorgono i ruderi della chiesetta dei santi Nazario e Celso, unico reperto dianese di epoca romanica.

Tornati quindi sulla provinciale proseguiamo dritti a nord raggiungendo dopo due chilometri di salita l'abitato di Diano Castello.