Ranzo

Altitudine: m 77 s.l.m.

Superficie: km2 19

Distanza da Imperia: km 31

Abitanti:
- nel 1881 1311
- al 2017 563

Festa patronale: 7 Agosto - San Donato

Informazioni: Comune tel. 0183 318085


Il toponimo è attestato a partire dal XIII secolo nella forma "Rancio", ma la dizione locale Ransu dimostra chiaramente che la s è sorda. Si tratta quasi sicuramente di un toponimo prediale senza suffisso, derivante probabilmente dal nome gentilizio romano Rantius. Che pare abbia costituito un caposaldo bizantino, al pari dei borghi di Chiusavecchia in Valle Impero e di Cisano nella Valle del Neva, lungo il tracciato del fronte limitaneo.

Per recarsi a Ranzo si percorre la strada provinciale 453 Albenga-Pieve di Teco che passa per Ortovero.

Visita al Borgo

Percorrendo pochi chilometri arriviamo a Ranzo dove visitiamo prima l'oratorio della Madonna delle Vigne, dove è conservato un polittico del 1544 opera di Giorgio Luigi figlio del più noto Pietro nativo del luogo. Lo stesso decorò il porticato della chiesa della vicina Bacelega.

Notevolissimi, fuori dall'abitato a strapiombo sulla gola di San Pantaleo, i ruderi del castello di difesa dai turco-barbareschi che controllava la strada della vallata.

Ritornati alla provinciale verso Albenga, incontriamo poco dopo sul ciglio destro della strada la protoromanica chiesetta di San Pantaleo, eretta attorno al Mille e poi rimaneggiata nel Quattrocento, che costituisce il più significativo monumento della vallata.

Particolarmente interessante è il porticato che ne protegge il fianco destro, interamente decorato da affreschi attribuiti a Pietro Guidi di Ranzo; pavimentato in ciottoli bianchi e neri, è retto da due colonne in pietra, di cui quella di sinistra ha scolpiti nel capitello maghi custode sormontati da motivi a delicate volute.

A far guardia sul ciglio della strada ci pensano altri maghi custode, intagliati nel capitello della colonna, più grande ma per il resto identica alle altre, qui sistemata.

Il porticato, che l'imbecillità di idioti grafomani ha costretto a chiudere con una robusta cancellata, ha volte a crociera di cui quella a destra conserva al centro un tondo in pietra scolpito ad Agnus, si conclude a destra su una mensola in pietra intagliata sotto cui è murata l'originale acquasantiera in pietra, scolpita con la croce di Malta.

Sotto il porticato si apre a sinistra un primo portale con architrave del 1493 scolpito con Agnus fra angioli stilizzati di sorprendente modernità; sull'adiacente finestra, attraverso cui possiamo vedere l'interno decorato da affreschi di Pietro Guidi di Ranzo , l'architrave è intagliato a Trigramma gotico in tondo con fiamme oblique tra elaborati motivi floreali; il portale di destra infine ha un bassorilievo del 1491 scolpito con al centro Trigramma in un tondo retto da angioli, a sinistra un angiolo con cartiglio e a destra San Pantaleo fra un leggio sormontato da un uccello ed un elaborato inginocchiatoio.

Sulla semplice facciata sono due piccole monofore ora murate ed altre due piccolissime si aprono nelle due tonde abside posteriori.

La settecentesca parrocchiale chiesa di San Marco Evangelista, decorata in facciata con l'affresco del Santo, conserva all'interno un fonte battesimale in pietra uguale a quello di Vessalico; a sinistra della chiesa c'è il semplice oratorio coevo.