Altitudine: m 197 s.l.m.
Superficie: km2 10
Distanza da Imperia: km 26
Abitanti:
- nel 1881 547
- al 2017 286
Festa patronale:
22 Luglio - Santa Maria Maddalena
Informazioni: Comune tel. 0183 31000
Ci avviamo, quindi, verso il paese di Vessalico. L'ipotesi più plausibile è quella che il toponimo sia un derivato in -ico da una base di origine preromana.
Visita al Borgo
Superata la lapide quadrata con Trigramma in un tondo murata sopra la porta all'1, raggiungiamo la piazza su cui sorge la parrocchiale chiesa di S. Maria Maddalena, originaria del Milletrecento ma poi rifatta in barocco a navata unica con quattro cappelle laterali. All'interno sono rimasti solo alcuni frammenti degli originari affreschi quattrocenteschi.
Guardando l'altare dall'ingresso principale con a destra il fonte battesimale in pietra nera intagliata montato su colonna in pietra, c'è immediatamente a sinistra un "S. Sebastiano"; nell'arco di sinistra verso l'altar maggiore si sono conservati in basso una "Vergine e Bambino" ed un "S. Ezechiele". Nel tondo accanto un San Bernardo di Pietro Guidi da Ranzo sull'arco dalla parte opposta presso l'altare.
Usciti dalla chiesa continuiamo a risalire la strada raggiungendo al 37 casa Manfredi, con archetti pensili deteriorati e due bifore con colonnina in marmo; sull'architrave, del 1526, cristianesimo e paganesimo ancora una volta si confondono inquadrando il Trigramma centrale fra due medaglioni con mago-custode incoronato d'alloro a sinistra e barbuto a destra; meglio tenersi buoni tutti perché, come recita il motto sottostante, "Uno piccolo disdegno disconsca un gran volere tutto quello che voi fare pesa quello che ne puoi seguire" e quindi a caratteri minuscoli: "per non fallire".
Più avanti, subito dopo la fontana con mascherone in pietra, si apre la finestraporta di un'antica bottega che usa per stipite destro un'intagliata architrave di recupero; sopra è murata una lapide in marmo del 1563 scolpita con Madonna e Bimbo, fronteggiata al 44 dall'altra bella lapide intagliata con Vergine in trono.
Proseguendo oltre il ponte troviamo il barocco oratorio della Visitazione del tardo Settecento.
Tornati all'auto proseguiamo e al termine dell'abitato imbocchiamo la deviazione a sinistra per Lenzari.
Dopo un chilometro e mezzo, segnalata da un cartello sulla sinistra, si distacca la breve mulattiera che ci porta alla romanica chiesa di Sant'Andrea, costruita attorno al Millecento ed oggi completamente abbandonata in piena campagna.
Costituito da una navata centrale e da quella sinistra divise da due archi di cui il primo murato per ragioni di stabilità, il piccolo edificio è anticipato in facciata da un massiccio porticato a sedili su pilastri quadrati dalle basse arcate, che apre una finestra sulla valle; all'interno, completamente spoglio, si accede attraverso due porte ad arco a tutto sesto.
La copertura della navata sinistra, nella cui parete esterna si apre una stretta finestra-feritoia, è a capriate; la navata centrale, dotata di due basse piccole monofore nell'abside in blocchi di tufo, è coperta con volte a crociera.
Tornati indietro verso Pieve di Teco, giunti al bivio prendiamo a sinistra per Rezzo.