Pompeiana

Altitudine: m 200 s.l.m.

Superficie: km2 5,39

Distanza da Imperia: km 18

Abitanti: nel 1881 907 - al 2017 816

Festa patronale: 22 Luglio - Santa Maria Maddalena

Informazioni: Comune tel. 0184 486777/8


Da Riva Ligure al semaforo prendiamo la deviazione che sale all'abitato di Pompeiana, che attraversiamo andando poi a parcheggiare.

Visita al Borgo

Presso la chiesa dell'Assunta, di origine romanica ma poi rifatta in barocco alla fine del Seicento.

Della struttura originaria rimangono sul fianco destro la stretta monofora ed il portale ad arco in pietra ogivale ora murato, e all'interno le otto colonne in pietra legate da archi a tutto sesto che dividono la chiesa in tre navate; vi è conservata un'acquasantiera in marmo del 1698.

Accanto alla chiesa sorge il barocco oratorio dei Maddalenanti del 1712, decorato all'interno da un alto ampio cornicione di stucchi barocchi.

Il sagrato offre una vista panoramica su tutta la valle, dove è ben visibile di fronte a noi la torre che poi visiteremo.

Un breve giro per il borgo si può fare salendo la rampa oltre la strada a monte della chiesa sotto gli archi di via San Biagio e prendendo poi a destra, sotto il volto con edicola del 1810; da qui andiamo a sinistra sui gradoni in cemento fino al loggiato con archi, tornando poi per la stessa via.

Al ritorno, vediamo nel sottotetto della chiesa la scritta "Fortificata e riparata dalle rovine del terremoto del 23 febbraio 1887"; il sisma fece qui cinque vittime.

Prendendo la discesa sotto la chiesa altro di interessante non troviamo se non un bassorilievo in marmo del 1882 sotto l'arco al 15.

Ripresa l'auto proseguiamo verso ponente raggiungendo così la località di Barbarasa dove parcheggiamo a sinistra sotto i pini.

Alla nostra destra, inglobata fra le case, c'è la torre quadrangolare antisaracena; salita la rampa pavimentata con mattoni al centro, passiamo sotto il volto e giunti alla fontanella prendiamo a destra arrivando così sotto il fortilizio, adibito oggi ad abitazione, che conserva le piccole feritoie quadrangolari e le caditoie a coronamento.

Torniamo indietro ripercorrendo tutta la via e, superato il barocco oratorio di Sant'Antonio da Padova del 1854, ridiscendiamo all'auto.

Tornando indietro, allo slargo che si apre trecento metri dopo la chiesa prendiamo a destra e proseguiamo tenendoci a destra fino al culmine della salita; qui voltiamo a sinistra per andare a parcheggiare trecento metri dopo, nei pressi dell'ottagonale cappella di San Giuseppe circondata da ruderi, da cui a piedi raggiungiamo in un centinaio di metri la Torre dei Panei.

La cinquecentesca fortificazione, che subì fra gli altri l'assalto di Ulugh Alì nel 1563, è a pianta circolare su due piani e conserva in alto le mensole delle caditoie ormai scomparse.

La scala in pietra che conduce alla porta di ingresso è d'epoca posteriore: originariamente l'accesso alla torre era controllato tramite un ponticello in legno, sollevabile con le catene che passavano attraverso le due strette aperture verticali che si aprono nel muro sopra la porta.

Da qui torniamo all'Aurelia sulla via già percorsa all'andata e ci dirigiamo in direzione di Castellaro.