Molini di Triora

Altitudine: m 460 s.l.m.

Superficie: km2 58

Distanza da Imperia: km 40

Abitanti:
- nel 1881 3022
- al 2017 611

Festa patronale: 10 Agosto - San Lorenzo

Informazioni: Comune tel. 0184 94014


Il primo nucleo abitato sorse prima del Mille attorno ai mulini di fondo valle; nel 1331 Molini passa sotto il dominio di Carlo Grimaldo, Signore di Ventimiglia, e seguirà quindi le sorti di Triora.

Visita al Borgo

Arrivati allo slargo su cui sorge il municipio voltiamo a destra e parcheggiamo.

Proseguendo a piedi nella stessa direzione raggiungiamo in fondo al paese l'oratorio di Sant'Antonio da Padova con campaniletto a vela al culmine della facciata; conserva all'interno, fra le due colonne tortili ai lati dell'altarino barocco, il quadro della Vergine con Bambino e a sinistra una anonima tela di Sant'Antonio.

Tornati indietro saliamo la gradonata e, superato il voltone, troviamo a sinistra l'oratorio di Sant'Antonio Abate e di Maria Maddalena, sede della Confraternita dei Battuti, e a destra la parrocchiale chiesa di San Lorenzo Martire.

L'oratorio ha un portale in pietra nera con stipiti decorati a rosette ed architrave intagliato con teste di angioli ai lati e sormontato da edicola, opera del 1615 di Jacopo Alessandro di Cenova.

Sul fianco destro c'è la fontanella con vaschetta ricavata da un capitello retto dalla sua colonna, avanzo della chiesa originaria così come la colonna murata capovolta nello spigolo della casa di fronte.

L'antistante chiesa di San Lorenzo venne infatti costruita con bel campanile in pietra alla fine del Quattrocento ma fu poi rifatta in barocco nel Seicento e ancora restaurata nel secolo successivo.

Il portale è in pietra liscia in tagliata a treccia negli stipiti della costruzione originaria resta, murata nella facciata a sinistra del portale, parte del monolitico architrave del 1486 intagliato con Trigramma in raggiera.

Sul fianco destro si apre la porta laterale in pietra liscia.

L'opera più significativa conservata in chiesa è il mutilo polittico "Santa Maria Maddalena con Santa Marta e Santa Lucia", del 1540, di Emanuele Macario da Pigna; dietro l'altar maggiore c'è l'anonima tela "Martirio di San Lorenzo".

Continuando a salire oltre la chiesa passiamo accanto al monumento del Beato Giovanni Lantrua martire, qui nato nel 1760.

Superata la fontana del 1899, proseguiamo per via Case Soprane; dopo l'ottocentesco portale al civico 8, giunti al bivio prendiamo a sinistra seguendo l'indicazione per Triora.

Superata la piccola loggia a sedile che ospita una fontana con vasca in pietra, troviamo il Santuario della Montà edificio del XIII e XV secolo presso il camposanto.

La porta laterale sinistra è in pietra liscia, con la data 1555 incisa sull'architrave; quella destra è protetta da tettuccio che poggia su robuste mensole in pietra nera.

L'interno, affrescato nel Quattrocento da Antonio Monregalese con medaglioni rappresentanti i quattro Evangelisti e santi, conserva in una cornice a tempietto una anonima tela "Vergine con Bambino" del 1605 e un'altra del 1613 dedicata a Sant'Anna.

Tornando indietro raggiunto l'oratorio di Sant'Antonio possiamo prendere a destra per via Lantrua per andare a vedere cento metri dopo lo spoglio oratorio dedicato allo stesso.

Scesi alla provinciale proseguiamo a piedi prendendo a destra ed imboccando, trecento metri dopo il municipio, la rampa che scendendo sulla sinistra ci porta al barocco oratorio di San Bernardo del 1638, affiancato dalla fontanella con vasca retta da un capitello.

L'architrave del portale, intagliato a Trigramma, è sormontato dalla nicchia in pietra nera che ospita la statua in marmo del santo; lungo le pareti interne sono gli arcaici sedili in pietra, mentre all'esterno sul fianco sinistro sono visibili i grandi massi di fiume utilizzati per la costruzione.

Più a monte, in regione Armetta, c'è la "Rocca dè Basue", punto di raduno delle streghe che nel Cinquecento infestavano la zona.

Il primo di novembre la sagra della zuppa di ceci quest'ultimi considerati come cibo per i defunti questo anche in altre zone dell'entroterra.

Tornati all'auto, proseguiamo lungo la provinciale fino a raggiungere Triora.