Altitudine: m 572 s.l.m.
Superficie: km2 21
Distanza da Imperia: km 53
Abitanti:
- nel 1881 2017
- al 2017 881
Festa patronale: 6 Dicembre - San Nicolò
Informazioni: Comune tel. 0184 672001
Il nome di Perinaldo deriva da quello del fondatore conte Rinaldo ("Podium Rinaldi") di Ventimiglia che lo costituì fondendo i due villaggi di Vincedelo e Incanedelo.
Il borgo viene venduto nel 1288 ad Oberto Doria di Dolceacqua che dovrà poi cederlo a Carlo III di Savoia nel 1524.
A Perinaldo sono nati alcuni grandi personaggi del mondo scientifico del Seicento.
Giò Domenico Cassini eclettico scienziato che si ricorda anche perché fu chiamato da Luigi XIV per progettare e costruire l'osservatorio astronomico di Parigi. Fu anche colui che realizzò la carta geografica di Francia.
Collaborarono a questo lavoro anche altri membri della famiglia Maraldi che chiamò a sé da Parigi, furono tutti anche Accademici di Francia.
Visita al Borgo
Saliamo in auto tenendoci a sinistra al bivio che a destra porta al Municipio e parcheggiamo poi nei pressi della fontana con vasca in pietra del 1895.
Imboccata la via a sinistra oltrepassiamo il monumento ai Caduti, notando poi al civico 58 il portoncino riccamente intagliato, deteriorato però nella parte inferiore; più avanti al civico 20 si apre il portale in marmo con rosette agli stipiti della casa natale del Cassini e del Maraldi, arricchita dalla testa di angiolo scolpita nel marmo di quello successivo.
Proseguendo notiamo al civico 12 il rustico monolite del 1571, intagliato con rozzo Trigramma a destra e croce a sinistra fra le lettere F B A B e quindi la piccola edicola sopra il civico 5 con statuetta in marmo della Vergine e Bambino mutilo del volto.
Dopo le panche in pietra la strada si apre in uno slargo in cui, sotto il voltone a destra, c'è la fontana con vasca in pietra che alimenta l'abbeveratoio dall'altra parte della strada.
Poco oltre sopra il civico 24 si apre l'edicola in pietra nera intagliata a motivi floreali con Trigramma al centro e la scritta "OGNU' - CHE PASERÀ P. QUETTA VIA - DOVERÀ SALUTAR GIESU-MARIA"; a fianco è murato il braccio in ferro battuto che reggeva il lume.
All'inizio dello slargo successivo troviamo murata al civico 3 una lapide con grifone in un ovale di bugne in rilievo e rozzi decori geometrici; qui al civico 1 ha sede la canonica, con un semplice portale in pietra nera con tettuccio.
Siamo così giunti sul sagrato della chiesa di San Nicolò di Bari, anticipata da un'ampia gradinata con a destra la Loggia Municipale e a sinistra il tozzo campanile con feritoia sotto la cella campanaria.
La chiesa, di origine medievale, venne poi rifatta in barocco nel Seicento; della struttura originaria è rimasto l'architrave in pietra colombina della porta destra, del 1495, che porta scolpito al centro l'Agnus fiancheggiato da scudi con aquila, stemma dei Doria di Dolceacqua, e decori floreali alle estremità.
L'analogo più grande architrave della porta centrale è finito murato in verticale nel muricciolo a destra che regge la gradinata; mutilo della parte destra, conserva l'Agnus al centro e l'aquila dei Doria a sinistra, entrambi col solo muso abraso a parziale esecuzione degli editti napoleonici.
L'interno della chiesa è a tre navate, divise da colonne in pietra con alta base e capitello dorico legate da archi a sesto acuto.
Nell'ultimo altare a sinistra è conservato un Crocifisso medievale particolarmente suggestivo, e nell'altare del lato opposto la seicentesca tela del "Santo Suffragio" donata dall'astronomo Cassini; l'abside è singolarmente spoglia.
Usciti dalla chiesa andiamo a sinistra a vedere la loggia con sediletti in pietra, fontanella e lapide del 1861, oltre cui si apre sulla vallata lo slargo del Belvedere Chianea.
Tornati in piazza prendiamo la scalinata che sale a fianco della chiesa andando così a sboccare nella minuscola rustica piazza Castello; della fortezza originaria non sono rimaste che poche tracce, visibili a sinistra passando sotto l'arco a fianco al civico 11: un arco in pietra ogivale e la finestrella medievale che lo segue.
Da piazza Castello proseguiamo sotto il volto di fronte alla fontanella uscendo fuori dalle mura, lungo le quali proseguiamo a sinistra finché rientriamo nel borgo attraverso la Porta a fianco della scala poligonale.
Superato il portale in pietra con arco a tutto sesto dell'edificio sede della locale Filarmonica a destra, troviamo poco più avanti al civico 2 un portoncino intagliato fronteggiato dalla finestrella affumicata della fucina di un fabbro.
Superato dopo il civico 9 lo strettissimo ripido vicoletto a destra, proseguiamo fino alla piazza della chiesa da cui prendiamo, a destra della loggia, per via San Benedetto che ci porta al piccolo slargo con sediletti in pietra dove sorge il barocco oratorio omonimo, con campaniletto triangolare e murata in facciata una lapide ovale con rilievo della Vergine e Bambino.
Proseguiamo sotto il primo volto e poi sotto il successivo a destra prendendo poi a sinistra per ritrovarci nella via centrale.
Da qui andiamo a destra inoltrandoci, all'inizio della rampa che porta alla piazza della chiesa, sotto i voltoni di via Cassini, cuore della cittadella medievale; tornati indietro fino alla piazza possiamo scendere brevemente a sinistra per via Gioberti per vedere il portale al civico 11 curiosamente decorato da una lapide con palla in pietra.
Nel Municipio ha sede l'Osservatorio Astronomico (tel. 0184-672463) i cui telescopi sono a disposizione del pubblico.