San Biagio della Cima

Altitudine: m 100 s.l.m.

Superficie: km2 4,60

Distanza da Imperia: km 44

Abitanti:
- nel 1881 966
- al 2017 1325

Festa patronale: 3 Febbraio - San Biagio

Informazioni: Comune tel. 0184 289044


Il toponimo è chiaramente ricollegabile al culto dell'omonimo santo martire, attestato fin dal 1260 (apud Sanctum Blasium), mentre il determinativo, puramente letterario, venne aggiunto nel 1862, per distinguere la località da altre omonime situate sul territorio italiano, con allusione alla forma e al nome del Monte Cima, come è chiamato dagli abitanti del luogo il Monte Santa Croce, detto anche Collina di Crovairola (ossia dei corvi), che sovrasta da sud il centro abitato.

Al di là delle rare fonti, si può pensare che Soldano, San Biagio e Vallebona siano state fra i numerosi oppidi periferici del municipio romano ventimigliese che, nell'alto medioevo, raccolse le famiglie allontanate dalle insicure terre costiere.

Una conferma giunge dal ritrovamento, ai piedi della Cima Cravairola, di sepolture e altri resti dell'insediamento dell'età romana; alte tracce di continuità della tradizione romana e tardoantica provengono dalla primitiva chiesa cimiteriale di San Biagio, edificata lungo la principale via d'accesso al borgo.

Il 15 luglio si tiene invece la festa della rosa, con il paese che si addobba di fiori profumati per la gioia dei numerosi turisti, che possono partecipare a serate danzanti all'aperto oppure visitare alcuni forniti stand gastronomici, presso i quali è possibile gustare specialità locali.

La serata finale della festa è allietata all'elezione di Miss Rosa, scelta da un'apposita giuria tra le ragazze che dimostrano più affinità con il tanto celebrato fiore. Negli ultimi anni organizza un concorso di poesie. Celebre, questo paese anche per aver dato i natali a Francesco Biamonti scrittore delle luci e delle pietre della nostra Liguria.

Visita al Borgo

Parcheggiata l'auto ai piedi del paese saliamo al borgo lungo la rampa di sinistra.

Purtroppo, anche qui come ad Apricale, moderni "artisti" hanno lasciato il loro segno impiastrando più di un muro; particolarmente inopportuno, a sinistra del voltone che immette al sagrato della chiesa, l'abbinamento di uno di questi "capolavori" con la severa lapide intagliata a Trigramma fra le lettere B A murata sopra una quadrata finestra medievale. Mah, speriamo che il tempo faccia presto giustizia di queste licenze.

La parrocchiale chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e Blasio che raggiungiamo è stata rifatta nel 1954; all'interno conserva la statua in legno di San Fabiano attribuita al Maragliano.

Di fronte c'è la bassa Loggia Municipale a sedili fiancheggiata da una grande fontana con vasca e canalette in pietra; a destra sale la rampa che porta all'oratorio dell'Assunta con rozzi affreschi sulla facciata a sediletti, ed alla sovrastante fontana con vasca in pietra di recente fattura.

Ritornati sulla provinciale ci dirigiamo verso l'abitato di Soldano.