Feste e fiere

Anche se non più col fervore di un tempo quando la festa del Santo Patrono era il principale evento dell'anno, ancor oggi ogni paese celebra la ricorrenza con festeggiamenti ormai quasi ovunque standardizzati che in genere prevedono un colorito mercato ambulante, il banco della pesca di beneficienza, la sagra dedicata ad una qualche specialità gastronomica più o meno locale e l'immancabile ballo campestre serale, nobilitati da iniziative culturali quali estemporanee di pittura o sportive come le gare di bocce o le marce ecologiche.

Ricche di suoni, di colori, di vita, le feste patronali ripropongono la serena semplice allegria dello stare assieme della gente di campagna.

L'altro avvenimento significativo del borgo è la fiera dove ancora sopravvive, sia pur sempre più rara, la colorita figura dell'imbonitore che, ultimo epigono della commedia dell'arte, fra un "Ragazzino, lasciami lavorare" ed un "Non siamo qui per bisogno, perché grazie a Dio di quello ne abbiamo in abbondanza" calamita ed intrattiene la folla inducendola all'acquisto della mercanzia.

Oggi, purtroppo, i cartellini del prezzo fisso hanno sostituito il fascino della contrattazione che era la vera anima della fiera, ma rimane pur sempre il variopinto genuino folclore delle bancarelle su cui immancabilmente troveremo qualcosa da comprare.