La preistoria

I Liguri di Ponente sono una delle popolazioni autoctone tra le più antiche d'Europa. I ritrovamenti di Vallonnet presso Mentone testimoniano che, già quasi un milione di anni fa, l'Homo Erectus - che ancora presentava tratti scimmieschi  - viveva in quest'area del Mediterraneo.

Usava sassi resi taglienti (selci) e pezzi d'osso sbrecciati sia per uccidere (e poi mangiare) cervi, stambecchi, linci, lupi e roditori che popolavano la selva, sia per difendersi dai predatori che a loro volta se ne volevano cibare (e non erano pochi), minacciando così di indirizzare in tutt'altro senso l'evoluzione umana.

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La conquista romana

La Storia non concede ai Liguri il tempo di sviluppare autonomamente la propria civiltà.

Nel secolo III a.C. arrivano infatti dal sud le legioni romane, né vale a fermarle l'alleanza con Annibale, sostenuto a fondo dai Liguri nelle sue campagne in Italia come il di lui fratello Magone, le cui navi trovano solidale ospitalità nel porto di Albenga.

La potenza militare romana ha il sopravvento dapprima su quella cartaginese e solo poi, dopo ottant'anni di guerra - il che la dice lunga sulla durezza di questa gente – anche sulla resistenza ligure(1).

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I "Turchi"

Fin dal secolo V d.C. le coste liguri, oltre a doversela vedere con le invasioni dei popoli provenienti dal continente, subiscono le incursioni dei pirati provenienti dal Mediterraneo Orientale: i “Turchi”, conosciuti in queste zone con il nome di “Saraceni”(1).

Vero è che a cominciare sono stati loro: le prime notizie di incursioni saracene sulle nostre coste ci vengono da Liutprando da Cremona, che racconta come i “Turchi”, forse in seguito ad un malaugurato naufragio, siano sbarcati a Saint Tropez nel 889.

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Il Medio Evo

La nostra storia non è fatta solo di guerre e di sangue. 

Allo spirare del millennio, il fatale passo dell'Apocalisse riassumibile nella frase: "Mille e non più mille" diffondendo un generale terrore per l'ormai imminente fine del mondo, induce i possidenti più pavidi e peccatori a prenotarsi un posto in Paradiso versando generose oblazioni agli Ordini Religiosi, determinandone lo sviluppo che porta a fondare attorno al Mille i primi monasteri Benedettini in Riviera.

Da quel tempo, comincia qui la coltivazione dell'ulivo (già presente nelle nostre zone) sotto la guida materiale e spirituale di quei monaci operosi che vivevano sul serio la loro severa regola "Ora et labora" (prega e lavora)(1).

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Le Grandi Guerre

Nel 1579, Emanuele Filiberto si compra anche Prelà.

Quando poi - nel 1625 - i Savoia acquistano pure il marchesato di Zuccarello, Genova decide che è ora di farla finita: finanziata dalla Spagna (con cui era alleata già agli inizi del 1500), dichiara guerra ai Savoia che trovano nella Francia una preziosa alleata. 

Ne seguono disastri senza fine: per circa cinquant'anni, tutto il Ponente è devastato dai due eserciti in un susseguirsi di scontri in ogni suo centro grande o piccolo.

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